Finalmente si è fatta viva per il 10 novembre una mobilitazione contro lo squinternato disegno di legge del senatore Simone Pillon sulla revisione delle norme in materia di separazione, divorzio e affido dei minori che ci porta indietro di 50 anni e trasforma le vite degli ex coniugi e dei loro figli/e in un percorso a ostacoli.
In quel progetto si obbliga la coppia che intende separsi di pagarsi un mediatore familiare che in sostanza assume il ruolo di colui che si frappone alla volontà delle persone.
Qua e là in questa classe di governo emerge una volontà moralisticheggiate che interpreta la società italiana come una popolazione fragile e malata che ha bisogno di protezione o al contrario come un paese dove si nasconde un'accozzaglia di manigoldi sempre disposti a farla franca.
Nel caso in cui la mediazione non andasse a buon fine - scrive il Pillon - si dispone come obbligatoria la nomina di un altro coordinatore genitoriale, con poteri decisionali sulla gestione dei figli. Il tutto sempre a carico degli interessati, che devono subire la volontà di uno stato etico, sempre più intrusivo e sempre meno democratico.
Diffusamente si spiegano le ragioni di molti "no" in: https://www.direcontrolaviolenza.it/10-novembre-1-10-100-piazze-per-fermare-il-ddl-pillon/.
#FermatePillon. #FermiamoPillon